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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La controriforma 1, papa Clemente VII (1523 - 1534) fosse rimasto sordo agli appelli che da più parti venivano levati perché un concilio affrontasse i problemi apertisi con la riforma di Lutero e di Calvino perché temeva le conseguenze di una discussione aperta svolta in una sede assembleare, nel 1563 i lavori del Concilio vennero conclusi e con la Bolla Benedictus Deus del 1564, Pio IV approvò ufficialmente tutti i decreti tridentini, questioni morali, relative alla disciplina dei cristiani e degli ecclesiastici anche se alcune decisioni vennero demandate al Papa e alla curia per mancanza di tempo, il lungo conflitto tra Francia e Impero era giunto a termine e la Francia era interessata ad attenuare la spaccatura con gli ugonotti, era interesse in primo luogo di Carlo V che fosse superata la frattura tra cattolici e protestanti, il Papa decise di convocare il Concilio tuttavia ben presto l'alleanza strumentale di Paolo III e di Carlo V si ruppe, ben presto l'alleanza strumentale di Paolo III e di Carlo V si ruppe perché Paolo III si riavvicinò alla Francia per contrastare i successi di Carlo V nel conflitto che divideva Francia e Impero, era città imperiale ma vicina al mondo protestante e dunque membri delle chiese riformate avrebbero potuto partecipare (mentre in una città dello Stato della Chesa non si sarebbero sentiti sicuri, e meno che mai a Roma), papa Paolo III voleva tessere una complessa trama diplomatica volta ad ottenere dall'imperatore il riconoscimento del titolo ducale e del possesso di Parma e Piacenza per il figlio (e raggiunse lo scopo) e poiché era interesse in primo luogo di Carlo V che fosse superata la frattura tra cattolici e protestanti, il Papa decise di convocare il Concilio, vennero prese rapidamente tutte le più importanti decisioni tanto che nel 1563 i lavori del Concilio vennero conclusi, vennero prese rapidamente tutte le più importanti decisioni in ordine alle questioni teologiche, IL CONCILIO DI TRENTO venne convocato per sanare la scissione in atto nella Chiesa dopo la proliferazione delle confessioni riformate, il Concilio, che era stato trasferito a Bologna nel 1547 con la scusa di una epidemia di tifo a Trento, non venne riportato nella sua sede iniziale e anzi i lavori vennero interrotti, temeva le conseguenze di una discussione aperta svolta in una sede assembleare in quanto in passato i papi avevano rischiato di perdere la loro supremazia sul corpo della Chiesa in favore del concilio, nel 1555 salì al soglio pontificio Paolo IV, il cardinale Pietro Carafa, nemico intransigente dei protestanti che interruppe nuovamente i lavoro del Concilio, in un contesto storico mutato perché il lungo conflitto tra Francia e Impero era giunto a termine, membri delle chiese riformate avrebbero potuto partecipare (mentre in una città dello Stato della Chesa non si sarebbero sentiti sicuri, e meno che mai a Roma) e tuttavia la partecipazione degli stessi alti prelati cattolici fu minima, il lungo conflitto tra Francia e Impero era giunto a termine e i domini imperiali erano stati divisi tra Filippo II e Ferdinando, membri delle chiese riformate avrebbero potuto partecipare (mentre in una città dello Stato della Chesa non si sarebbero sentiti sicuri, e meno che mai a Roma) e tuttavia il mondo protestante, poco interessato ad una conciliazione, non ne prese parte, a Trento in quanto era città imperiale ma vicina al mondo protestante, IL CONCILIO DI TRENTO venne convocato solo nel 1545