Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La politica dei blocchi contrapposti 1, l'avvio di una lunga fase di tensione fra le due superpotenze che erano uscite vittoriose dalla guerra tensione che si manifestò già durante gli ultimi mesi del conflitto, sia gli USA che l'URSS per cui di fronte alle ingerenze sovietiche nei paesi dell'Europa orientale, dove veniva favorita la nascita di regimi totalitari di matrice comunista, gli USA vararono la "dottrina Truman", l'avvio della politica del "contenimento", che traeva ispirazione dal discorso pronunciato dal presidente Truman di fronte al Congresso nel 1947 discorso nel quale Truman dichiarò che era in atto una guerra tra totalitarismo sovietico e democrazie, favorire la stabilità del mercato finanziario controllando che non avvenissero improvvisi e imponenti fenomeni di svalutazione (come era avvenuto in Germania) grazie a l'ancoraggio di tutte le monete occidentali al dollaro e il rafforzamento della moneta statunitense con la convertibilità in oro, il Fondo Monetario Internazionale con il compito di favorire la stabilità del mercato finanziario controllando che non avvenissero improvvisi e imponenti fenomeni di svalutazione (come era avvenuto in Germania), la liberalizzazione dei commerci, per evitare di ricadere nel meccanismo perverso dei protezionismi contrapposti un obiettivo perseguito anche con la stipula di un accordo internazionale a Ginevra sulla libertà di commercio, ilo GATT, nel 1947, LA FINE DEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE vide l'avvio di una lunga fase di tensione fra le due superpotenze che erano uscite vittoriose dalla guerra, si manifestò già durante gli ultimi mesi del conflitto soprattutto per il controllo dell'Europa, il controllo dell'Europa al quale ambivano sia gli USA che l'URSS, portò immediatamente ad offrire aiuti alla Grecia e alla Turchia dove più forte era la contrapposizione tra forze filocomuniste e forze filoccidentali, la Banca mondiale con il compito di sostenere le economie più deboli attraverso prestiti, aveva portato gli Usa, già nel 1944 a preparare un nuovo ordine mondiale, per fronteggiare la minaccia comunista con gli accordi di Bretton Woods, gli accordi di Bretton Woods che istituirono la Banca mondiale, era necessario per gli Stati Uniti intervenire in favore di quei popoli che fossero minacciati da pressioni interne o esterne obiettivo che prevedeva una serie di opzioni, tra le quali aiuti e sostegno economico, ma anche appoggio militare, Truman dichiarò che era in atto una guerra tra totalitarismo sovietico e democrazie per cui era necessario per gli Stati Uniti intervenire in favore di quei popoli che fossero minacciati da pressioni interne o esterne, rivelò subito la sua inefficacia in un clima ormai dominato dalla guerra fredda anche perché il suo organo esecutivo, il Consiglio di Sicurezza, formato dai rappresentanti dei 5 vincitori del conflitto (USA, Inghilterra, Francia, URSS, Cina) prevede anche oggi che le decisioni vengano prese all'unanimità e dà ai membri permanenti il diritto di veto, per cui la sua attività del dopoguerra venne bloccata dai veti incrociati di USA e URSS, gli accordi di Bretton Woods che istituirono il Fondo Monetario Internazionale, l'avvio di una lunga fase di tensione fra le due superpotenze che erano uscite vittoriose dalla guerra tensione che era inevitabile in considerazione della profonda differenza tra i due sistemi economici, politici ed ideologici, era necessario per gli Stati Uniti intervenire in favore di quei popoli che fossero minacciati da pressioni interne o esterne progetto che portò immediatamente ad offrire aiuti alla Grecia e alla Turchia, di fronte alle ingerenze sovietiche nei paesi dell'Europa orientale, dove veniva favorita la nascita di regimi totalitari di matrice comunista, gli USA vararono la "dottrina Truman" ovvero l'avvio della politica del "contenimento", che traeva ispirazione dal discorso pronunciato dal presidente Truman di fronte al Congresso nel 1947