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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: i governi dopo Crispi, anche nelle campagne, dove in un primo momento avevano avuto più presa le idee anarchiche di Bakunin, cresceva la presenza di "leghe rosse", grazie alla propaganda di socialisti come Leonida Bissolati soprattutto lì dove predominava l'azienda agricola di tipo capitalistico (pianura padana, Emilia Romagna), dal primo successore, il marchese Di Rudinì mentre anche nelle campagne, dove in un primo momento avevano avuto più presa le idee anarchiche di Bakunin, cresceva la presenza di "leghe rosse", grazie alla propaganda di socialisti come Leonida Bissolati, dal primo successore, il marchese Di Rudinì mentre dopo l'enciclica Rerum novarum di papa Leone XIII nel 1891, la questione sociale diventava prioritaria da parte dell'associazionismo cattolico, il nuovo re Vittorio Emanuele III si rese conto della necessità di pacificare il clima del paese e affidò il governo proprio a Giovanni Giolitti, dopo una breve parentesi governativa di Zanardelli, e con Giolitti si aprì un periodo di stabilità e di sviluppo per l'Italia, si schierò la Sinistra più democratica, e in particolar modo si mise in luce Giovanni Giolitti, liberale moderato, che guidò una dura azione di ostruzionismo in Parlamento grazie alla quale alle elezioni successive la sinistra democratica ottenne un grande successo, dal primo successore, il marchese Di Rudinì mentre nel paese cresceva il malcontento sociale, coltinuò nella direzione della politica del pugno di ferro, acuendo la spaccatura tra consevatori e democratici in un clima di tensione nel paese come dimostra nel 1897 l'intervento pubblico sulla rivista Nuova Antologia di Sidney Sonnino, "Toriniamo allo Statuto", in cui l'esponente della Destra auspicava una riduzione delle prerogative del Parlamento per rendere efficiente il governo e per combattere i particolarismi clientelari, alle elezioni successive la sinistra democratica ottenne un grande successo ma l'opposizione rischiò di perdere il vantaggio ottenuto quando nel 1900 un anarchico, Gaetano Bresci, uccise il sovrano in un attentato a Monza, dal primo successore, il marchese Di Rudinì mentre la crescita industriale aveva favorito anche in Italia la nascita di un movimento operaio, lì dove predominava l'azienda agricola di tipo capitalistico (pianura padana, Emilia Romagna) mentre nelle aree dove era diffusa la piccola proprietà terriera si andavano formando "leghe bianche" di ispirazione cattolica, nell'uso della forza pubblica contro manifestazioni popolari che chiedevano un abbassamento del prezzo del pane nel 1898 fino al punto che il generale Bava Beccaris sparò con l'artiglieria pesante contro la folla che protestava a Milano, suscitò un tale diffuso sdegno per l'alto numero di vittime che di Rudinì fu costretto alle dimissioni e fu sostituito da Luigi Pelloux, che continuò la politica autoritaria del predecessore proponendo "leggi speciali" per l'ordine pubblico che avrebbero ridotto le libertà, dopo l'enciclica Rerum novarum di papa Leone XIII nel 1891, la questione sociale diventava prioritaria da parte dell'associazionismo cattolico che moltiplicò i suoi sforzi al fianco degli operai e dei contadini, entrando in concorrenza conil PSI e con le prime formazioni sindacali di ispirazione socialista (le federazioni di mestiere e le camere del lavoro), coltinuò nella direzione della politica del pugno di ferro, acuendo la spaccatura tra consevatori e democratici in un clima di tensione nel paese che sfociò nell'uso della forza pubblica contro manifestazioni popolari che chiedevano un abbassamento del prezzo del pane nel 1898, un'ulteriore svolta autoritaria già a partire dal primo successore, il marchese Di Rudinì, fu sostituito da Luigi Pelloux, che continuò la politica autoritaria del predecessore proponendo "leggi speciali" per l'ordine pubblico che avrebbero ridotto le libertà leggi contro le quali si schierò la Sinistra più democratica, e in particolar modo si mise in luce Giovanni Giolitti, liberale moderato, che guidò una dura azione di ostruzionismo in Parlamento, l'opposizione rischiò di perdere il vantaggio ottenuto quando nel 1900 un anarchico, Gaetano Bresci, uccise il sovrano in un attentato a Monza tuttavia il nuovo re Vittorio Emanuele III si rese conto della necessità di pacificare il clima del paese, dal primo successore, il marchese Di Rudinì che coltinuò nella direzione della politica del pugno di ferro, acuendo la spaccatura tra consevatori e democratici in un clima di tensione nel paese, I GOVERNI DOPO CRISPI conobbero un'ulteriore svolta autoritaria, nel paese cresceva il malcontento sociale per cui le elezioni del 1887 videro il rafforzamento della rappresentanza socialista in parlamento