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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Luigi XIV, LUIGI XIV IN FRANCIA salì al trono dopo le pericolose ribellioni della nobiltà di toga (1648) e della grande nobiltà (1650) (fronde), si impegnò in una serie di conflitti per ampliare i confini e il prestigio della Francia (guerra di devoluzione; guerra d'Olanda; guerra contro la Lega di Augusta; guerra per la successione spagnola) che tuttavia non portarono grandi benefici e piuttosto indebolirono le finanze statali (vanificando l'operato di Colbert), tanto che nel 1715, alla morte del sovrano, i rapporti di forza tra le potenze europee e il prestigio della corona all'interno del paese cominciarono a subire incrinature, dalla lezione di Mazzarino che l'accentramento del potere doveva essere perseguito con parziali compromessi ma anche con l'esercizio fermo dell'autorità per cui combatté con durezza le idee dei giansenisti (monaci, religiosi e laici che intendevano riformare la comunità cristiana all'insegna di una più severa moralità), le pericolose ribellioni della nobiltà di toga (1648) e della grande nobiltà (1650) (fronde) a cui la monarchia sopravvisse grazie all'abilità con cui vennero fatte alcune limitate concessioni mentre allo stesso tempo si minacciava o si usava la forza, dalla lezione di Mazzarino che l'accentramento del potere doveva essere perseguito con parziali compromessi ma anche con l'esercizio fermo dell'autorità per cui esautorò la grande nobiltà privandola di ogni ruolo politico effettivo e concedendole piuttosto privilegi economici e prebende, LUIGI XIV IN FRANCIA apprese dalla lezione di Mazzarino che l'accentramento del potere doveva essere perseguito con parziali compromessi ma anche con l'esercizio fermo dell'autorità, dalla lezione di Mazzarino che l'accentramento del potere doveva essere perseguito con parziali compromessi ma anche con l'esercizio fermo dell'autorità per cui con una riforma radicale, si dotò di un esercito disciplinato, organizzato gerarchicamente, ben armato e ben equipaggiato, dalla lezione di Mazzarino che l'accentramento del potere doveva essere perseguito con parziali compromessi ma anche con l'esercizio fermo dell'autorità per cui organizzò un efficace ufficio di governo organizzato in "consigli" di cui facevano parte uomini competenti, appartenenti alla nobiltà di toga o alla alta borghesia e ciecamente fedeli al sovrano, LUIGI XIV IN FRANCIA in politica economica grazie al suo ministro Colbert, mise in atto una politica mercantilistica che prevedeva: 1) la difesa dei mercati interni con il protezionismo; 2) l'impulso alle manifatture nazionali di prodotti di lusso con privilegi fiscali e monopoli; 3) il sostegno alla colonizzazione e all'espansione commerciale in Asia e nelle Americhe 4) una politica fiscale più razionale (per quanto vennero mantenute vaste aree di privilegio), dalla lezione di Mazzarino che l'accentramento del potere doveva essere perseguito con parziali compromessi ma anche con l'esercizio fermo dell'autorità per cui si mise in forte contrasto con papa Innocenzo XI con la Dichiarazione dei quattro articoli (1682), che sottoponeva la Chiesa francese all'autorità del sovrano, dalla lezione di Mazzarino che l'accentramento del potere doveva essere perseguito con parziali compromessi ma anche con l'esercizio fermo dell'autorità per cui cercò di realizzare la piena omogeneità religiosa nel paese revocando l'Editto di Nantes con l'Editto di Fontainebleau (1685) e costringendo così le comunità ugonotte a convertirsi al cattolicesimo o ad emigrare, dalla lezione di Mazzarino che l'accentramento del potere doveva essere perseguito con parziali compromessi ma anche con l'esercizio fermo dell'autorità per cui organizzò un'imponente macchina burocratica, affidata a funzionari che non avevano ereditato o acquistato la carica, dunque più controllabili, LUIGI XIV IN FRANCIA in politica estera si impegnò in una serie di conflitti per ampliare i confini e il prestigio della Francia (guerra di devoluzione; guerra d'Olanda; guerra contro la Lega di Augusta; guerra per la successione spagnola), esautorò la grande nobiltà privandola di ogni ruolo politico effettivo e concedendole piuttosto privilegi economici e prebende e anzi per meglio controllarla fece costruire l'immensa e splendida reggia di Versailles, dove la grande nobiltà veniva ospitata e intrattenuta, e che divenne una sorta di gabbia dorata