|
L'infanzia
Il
ruolo della mamma nei primi mesi
Il rapporto madre-bambino
si instaura già durante la vita intrauterina. Al momento della
nascita il neonato continua a percepire la mamma come un
prolungamento di sé, non distinguendo ciò che è
dentro o fuori di lui. L’intimo contatto con il corpo materno
è fattore vitale e determinante nello sviluppo del vincolo
affettivo con la madre, a sua volta tanto importante da contribuire
fortemente a caratterizzare, durante i primi mesi di vita del
bambino, i futuri comportamenti sociali, affettivi e sessuali della sua
vita da adulto. Il ruolo materno è subito predominante proprio
perché la madre non è una figura a sé stante, ma
un tutt’uno con il suo piccolo e i suoi bisogni. La mamma deve
provvedere a tutte le necessità del nuovo nato: nutrirlo,
pulirlo, riscaldarlo, proteggerlo, coccolarlo, imparare a conoscerlo
come il bambino che è realmente, al di fuori del proprio
corpo, e soprattutto ad amarlo.
Ogni madre, più di qualsiasi altra persona,
è in grado di provvedere emotivamente ai propri compiti,
è in grado di capire e intuire le necessità e gli stati
d’animo del proprio bambino. Ma questo processo di comprensione
è un fatto spontaneo, non razionale: è uno stato
psicologico particolare della donna attraverso il quale ella entra in
sintonia con il proprio figlio durante i diversi periodi del suo
sviluppo.
Verso i quattro/cinque mesi il bambino comincia il
lungo processo di individuazione e separazione dalla madre. Il ruolo
materno sarà allora quello di tramite tra il mondo esterno e
il bambino, che esplorando quanto lo circonda comincerà ad
avviarsi verso l’autonomia. In conclusione, per dirla con
Winnicott, pediatra e psicoanalista, la mamma crea il bambino non
solo fisicamente, ma anche come persona.
|