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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La visione del mondo medievale, profondamente influenzata dal cristianesimo che in un'epoca di caos e disordine, di fronte alla precarietà e alla difficoltà della vita, offriva una speranza di riscatto nell'aldilà, se ciò che è reale viene da Dio ed è provvisorio e inconsistente, mentre la vera realtà si trova oltre i confini dell'umano, Dio ci lancia messaggi nascosti dietro ogni apparenza dunque ogni fenomeno viene visto come un simbolo di una verità più alta: ecco perché tutto va letto in chiave allegorica (simbolica), Dio ha voluto che esistessero nella società tre "ordini": quello dei bellatores (i nobili che combattono), degli oratores (gli ecclesiastici che pregano) e dei laboratores (i servi che lavorano la terra per nutrire gli altri due ordini) come affermò un intellettuale del X secolo, Adalberone, vescovo di Laon, la vera vita del cristiano si colloca oltre la sfera della vita terrena per cui i piaceri terreni vanno rifiutati come peccaminosi, una concezione del tempo molto lontana dalla nostra perché il tempo appartiene a Dio, e dunque è la Chiesa che lo amministra, LA VISIONE DEL MONDO NEL MEDIOEVO fu profondamente influenzata dal cristianesimo, la terra era considerata al centro di sfere concentriche, i cieli, ciascuna occupata da un pianeta o da stelle e tutte mosse dal desiderio di avvicinarsi a Dio mentre la natura, creazione divina, era tuttavia anche il regno della materia bruta, in cui dominano gli istinti e il male, LA VISIONE DEL MONDO NEL MEDIOEVO si caratterizzò per l'enciclopedismo, le discipline del sapere sono tutte subordinate alla teologia come afferma uno dei più grandi filosofi medievali, Tommaso d'Aquino, fondatore della filosofia scolastica ispirata alla filosofia di Aristotele (IV sec. a.C.), per il quale la conoscenza razionale del creato conduce l'uomo a Dio, LA VISIONE DEL MONDO NEL MEDIOEVO si caratterizzò per il trascendentalismo, una visione statica e gerarchica della società in quanto l'ordine nel creato è stato voluto da Dio ed è immutabile, dunque anche le differenze sociali rientrano in tale ordine, LA VISIONE DEL MONDO NEL MEDIOEVO si caratterizzò per l'antistoricismo, la natura, creazione divina, era tuttavia anche il regno della materia bruta, in cui dominano gli istinti e il male ecco perché l'uomo medievale vedeva la natura anche come regno del male, abitata da esseri mostruosi (animali fantastici e creature magiche, la cui esistenza era documentata nei bestiari), la terra era considerata al centro di sfere concentriche, i cieli, ciascuna occupata da un pianeta o da stelle e tutte mosse dal desiderio di avvicinarsi a Dio Dio che era visto come pura luce intelletttuale che permeava l'intero universo, l'enciclopedismo in quanto se tutto è collegato perché tutto viene da Dio, la conoscenza del dotto medievale mira a comprendere ogni campo del sapere e ad individuare le relazioni che legano le varie discipline, ciò che va oltre l'umano non va bollato come irreale, ma è reale e presente e questo spiega perché per l'uomo medievale sia così centrale la dimensione della magia (legata alle forze del male), delle credenze, dell'immaginario, l'uomo medievale non sentiva l'esigenza di misurarlo con precisione: il tempo serviva per il lavoro nei campi e per le funzioni religiose per cui era scandito dai fenomeni astronomici (l'alternarsi del dì e della notte o delle stagioni), il tempo appartiene a Dio, e dunque è la Chiesa che lo amministra ecco perché la vita era regolata dal suono delle campane e dal ritmo delle preghiere, l'antistoricismo in quanto la storia è preordinata da Dio e in Dio presente passato e futuro coincidono, l'uomo medievale non sentiva l'esigenza di misurarlo con precisione: il tempo serviva per il lavoro nei campi e per le funzioni religiose per cui la vita era regolata dal suono delle campane e dal ritmo delle preghiere