Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Roma 1 - patrizi e plebei, le guerre, stato oligarchico in quanto i patrizi, che erano i discendenti delle famiglie più antiche di Roma e che possedevano grandi latifondi, intendevano mantenere i propri privilegi di casta dominante, non partecipavano alla suddivisione dell'ager publicus, il patrimonio di terre che lo stato requisiva alle popolazioni vinte e che veniva dato in usufrutto solo alle famiglie patrizie per cui anch'essi chiedevano con forza la fine dei privilegi dei patrizi e leggi più giuste, dovevano partecipare alle tante guerre che impegnarono Roma pagandosi l'attrezzatura militare e il mantenimento, ma senza godere dei frutti delle vittorie infatti non partecipavano alla suddivisione dell'ager publicus, il patrimonio di terre che lo stato requisiva alle popolazioni vinte e che veniva dato in usufrutto solo alle famiglie patrizie, i patrizi, che erano i discendenti delle famiglie più antiche di Roma e che possedevano grandi latifondi, intendevano mantenere i propri privilegi di casta dominante mentre il resto della popolazione, i plebei, non godevano di pieni diritti avevano limitati i loro diritti civili e non possedevano diritti politici, LA REPUBBLICA DI ROMA affrontò inizialmente un lungo periodo di conflitti sociali tra oatrizi e plebei, guerre difensive o espansionistiche contro i popoli vicini ovvero contro i Sanniti, tribù appenniniche alleate tra loro, la guerra contro i latini che si concluse nel 493 a.C. con il Foedus Casssianum, un patto di alleanza con il quale Roma si poneva alla pari delle città latine che si impegnavano nella difesa comune, iniziarono nel 494 a.C. con la secessione dei plebei, che istituirono un loro stato sul colle Aventino e continuarono nei secoli seguenti fino alla completa vittoria dei plebei, contro le città etrusche che vennero sconfitte nel 264 a.C. e si arresero al dominio romano, un lungo periodo di conflitti sociali tra oatrizi e plebei che iniziarono nel 494 a.C. con la secessione dei plebei, che istituirono un loro stato sul colle Aventino, la lex Hortensia nel 286 a.C. che riconobbe ai plebisciti validità per tutto il popolo romano, dopo aver inflitto due sconfitte ai Romani (anche per la presenza degli elefanti nel suo esercito) e dopo aver tentato inutilmente la conquista della Sicilia, venne battuto a Benevento e subito dopo Taranto si arrese e l'intero Meridione si assoggettò a Roma, guerre difensive o espansionistiche contro i popoli vicini ovvero contro le città etrusche, la lex Canuleia nel 445 a.C. che revocava il divieto di matrimoni misti tra patrizi e plebei grazie alla quale molti plebei poterono entrare a far parte delle famiglie patrizie grazie al matrimonio, l'abolizione della schiavitù per debiti nel 326 a.C. a cui seguì la lex Hortensia nel 286 a.C., continuarono nei secoli seguenti fino alla completa vittoria dei plebei grazie a l'isituzione del tribunato della plebe e il riconoscimento dei suoi poteri (494 a.C.), avevano acquisito un notevole benessere durante l'età monarchica, e dunque chiedevano con forza gli stessi vantaggi politici di cui godevano i patrizi, molti di loro finivano per indebitarsi con i grandi latifondisti e per cedere loro le terre o addirittura per finire in schiavitù divenendo proprietà dei creditori per cui anch'essi chiedevano con forza la fine dei privilegi dei patrizi e leggi più giuste, le leggi Licinie- Sestie (367) che inoltre stabilivano l'importante limite di 500 iugeri al possesso di ager publicus, imponendo che le terre rimanenti venissero suddivise in piccoli lotti tra i plebei, nutriva l'ambizioso disegno di sconfiggere Roma e di conquistare la Sicilia ma dopo aver inflitto due sconfitte ai Romani (anche per la presenza degli elefanti nel suo esercito) e dopo aver tentato inutilmente la conquista della Sicilia, venne battuto a Benevento