Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La guerra del Peloponneso 2, rimasero al comando solo Nicia e Lamaco che andarono incontro ad una terribile sconfitta, la città resistette e Sparta, su consiglio di Alcibiade, inviò rinforzi ai Siracusani e così gli Ateniesi subirono una drammatica sconfitta, i superstiti furono fatti prigionieri e morirono nelle cave di pietra, di Siracusa, le Latomie, il campo restò libero per una svolta più moderata per cui il leader dei conservatori, Nicia, trattò con Sparta una pace (pace di Nicia, nel 421), andarono incontro ad una terribile sconfitta in quanto Segesta aveva mentito sulle sue ricchezze, LA GUERRA DEL PELOPONNESO si concluse con la resa di Atene a Sparta nel 404 a.C., non venne mai rispettata veramente in quanto la pace avrebbe dovuto ripristinare le condizioni precedenti il conflitto, ma molte città erano state distrutte, molti greci erano stati massacrati e l'odio era talmente cresciuto che non si poteva semplicemente tornare indietro, contemporaneamente Sparta attaccava l'Attica, si alleava con la Persia per crere una flotta navale e le città della Lega si ribellavano ad Atene per cui la flotta ateniese venne sconfitta ad Egospotami, una flotta di navi ateniesi, guidata da Alcibiade, da Nicia, e da un terzo stratega, Lamaco, partì alla volta di Selinunte tuttavia mentre era in viaggio Alcibiade venne richiamato in patria per presentarsi davanti al tribunale, mentre era in viaggio Alcibiade venne richiamato in patria per presentarsi davanti al tribunale in quanto era stato accusato di complicità in un atto di vandalismo sacrilego contro le statue del dio Ermes che proteggevano la città, una seconda fase quando contro il parere di Nicia, uno spregiudicato politico democratico, Alcibiade, convinse l'Ecclesia nel 415 a votare a favore di una spedizione in Sicilia in aiuto della città di Segesta, una pestilenza si diffuse nel 430 tra la popolazione ammassata dentro le mura provocando molte vittime, tra cui Pericle, che morì nel 429 per cui gli Ateniesi, come osserva Tucidide, divennero più spietati, il nuovo leader dei democratici, Cleone, riprese con meno moderazione di Pericle e con più brutalità le operazioni contro Sparta ma in un'operazione militare per il controllo di Anfipoli, sia Cleone sia il re spartano Brasida morirono, in un'operazione militare per il controllo di Anfipoli, sia Cleone sia il re spartano Brasida morirono così il campo restò libero per una svolta più moderata, Segesta aveva mentito sulle sue ricchezze per cui gli Ateniesi decisero di attaccare Siracusa, alleata di Sparta, per garantirsi maggiori guadagni, gli Ateniesi decisero di attaccare Siracusa, alleata di Sparta, per garantirsi maggiori guadagni ma la città resistette e Sparta, su consiglio di Alcibiade, inviò rinforzi ai Siracusani, Sparta invase e devastò più volte l'Attica, senza riuscire a forzare le grandi mura che difendevano la città tuttavia una pestilenza si diffuse nel 430 tra la popolazione ammassata dentro le mura provocando molte vittime, tra cui Pericle, che morì nel 429, LA GUERRA DEL PELOPONNESO conobbe una prima fase, era un giovane, parente di Pericle, che era stato allievo dei sofisti e del filosofo Socrate, dunque era molto colto, oltre che ambizioso e aveva considerato che una vittoria in Sicilia avrebbe garantito ad Atene nuove risorse e maggiore potere per sconfiggere definitivamente Atene, anche gli Spartani adottarono tattiche più aggressive ma in un'operazione militare per il controllo di Anfipoli, sia Cleone sia il re spartano Brasida morirono, vide un sostanziale equilibrio tra le forze in campo in quanto Atene con la sua flotta attaccò più volte le coste del Peloponneso, ma non intaccò la potenza spartana