Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Atene 2, divenuto arconte, provvide ad avviare una profonda riforma sociale e politica (508-507 a.C.) che prevedeva la cancellazione delle tribù tradizionali e la divisione della popolazione in 10 tribù, ciascuna comprendente gli abitandi di una trittia della città, una della costa e una dell'entroterra, in ogni tribù gli aristocratici erano mescolati alle altre classi sociali e dunque era più difficile per loro imporre i loro privilegi, dopo la sua morte i figli Ippia e Ipparco non furono così carismatici come il padre, per cui il secondo venne ucciso da una congiura e il primo fu costretto a fuggire da un colpo di stato appoggiato da Sparta nel 510 a.C. in quanto gli atteggiamenti dispotici dei due tiranni erano venuti in odio a tutta la popolazione, prevedeva la cancellazione delle tribù tradizionali e la divisione della popolazione in 10 tribù, ciascuna comprendente gli abitandi di una trittia della città, una della costa e una dell'entroterra tribù a cui spettava di fornire un reparto oplitico e un reparto di cavalleria, gli atteggiamenti dispotici dei due tiranni erano venuti in odio a tutta la popolazione e inoltre Sparta era preoccupata della crescita economica dei ceti produttivi ateniesi ed era sempre pronta ad aiutare le aristocrazie degli stati vicini ad imporre regimi oligarchici, DOPO SOLONE permase ad Atene una forte conflittualità sociale, riteneva che fosse necessario estendere i diritti politici e smorzare gli odi tra le classi sociali ecco perché divenuto arconte, provvide ad avviare una profonda riforma sociale e politica (508-507 a.C.), un artistocratico ambizioso, Pisistrato, che dichiarandosi amico dei ceti popolari tentò una prima volta di impadronirsi del potere nel 561 senza riuscirci, e nel 546 a.C. tentò una seconda volta con successo nel senso che non cancellò formalmente le istituzioni volute da Solone, ma con la minaccia dei suoi seguaci armati riuscì ad imporre uomini di sua fiducia nei posti centrali del governo della città, spettava di fornire un reparto oplitico e un reparto di cavalleria guidato da uno stratega eletto dalla tribù, gli atteggiamenti dispotici dei due tiranni erano venuti in odio a tutta la popolazione e inoltre Ippia si era circondato di truppe mercenarie sciogliendo l'esercito oplitico cittadino, controllava l'operato delle magistrature, decideva la politica estera e preparava i lavori dell'ecclesia alla quale venne dato il potere di esiliare i traditori votando l'ostracismo (l'allontanamento per 10 anni), spettava di sorteggiare 50 rappresentanti ciascuna, che per un anno entravano a far parte dell'organo direttivo più importante del governo della città, la Boulé o Consiglio dei Cinquecento che controllava l'operato delle magistrature, decideva la politica estera e preparava i lavori dell'ecclesia, non cancellava la suddivisione in classi voluta da Solone tuttavia calcolava la ricchezza non più in medimni e meretri ma in denaro, divenuto arconte, provvide ad avviare una profonda riforma sociale e politica (508-507 a.C.) che non cancellava la suddivisione in classi voluta da Solone, prevedeva la cancellazione delle tribù tradizionali e la divisione della popolazione in 10 tribù, ciascuna comprendente gli abitandi di una trittia della città, una della costa e una dell'entroterra così in ogni tribù gli aristocratici erano mescolati alle altre classi sociali, non cancellò formalmente le istituzioni volute da Solone, ma con la minaccia dei suoi seguaci armati riuscì ad imporre uomini di sua fiducia nei posti centrali del governo della città e così facendo condusse comprensibilmente una politica antiaristocratica, che effettivamente favorì i ceti produttivi (piccoli proprietari terrieri a cui vennero distribuite terre requisite agli aristocratici, commercianti e artigiani che beneficiarono dell'apertura di nuovi mercati con la fondazione di colonie e con l'annessione dell'isola di Salamina, operai e disoccupati che trovarono lavoro grazie alle opere pubbliche e alla creazione di una flotta cittadina, che aveva bisogno di rematori), l'aristocratico Clistene il quale aveva collaborato alla cacciata dei tiranni ma credeva che non fosse saggio né possibile ritornare alle antiche istituzioni aristocratiche, una forte conflittualità sociale di cui approfittò un artistocratico ambizioso, Pisistrato, che dichiarandosi amico dei ceti popolari tentò una prima volta di impadronirsi del potere nel 561 senza riuscirci, e nel 546 a.C. tentò una seconda volta con successo, prevedeva la cancellazione delle tribù tradizionali e la divisione della popolazione in 10 tribù, ciascuna comprendente gli abitandi di una trittia della città, una della costa e una dell'entroterra tribù a cui spettava di sorteggiare 50 rappresentanti ciascuna, che per un anno entravano a far parte dell'organo direttivo più importante del governo della città, la Boulé o Consiglio dei Cinquecento, non cancellò formalmente le istituzioni volute da Solone, ma con la minaccia dei suoi seguaci armati riuscì ad imporre uomini di sua fiducia nei posti centrali del governo della città con lui dunque per un ventennio Atene venne retta dalla sua tirannide