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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Il principato adottivo 1, l'adozione e la successione al trono nel 98 d.C. di Traiano, generale di prestigio ma anche uomo di stato illuminato che era nato nella penisola iberica, una congiura assassinò Domiziano e designò come nuovo imperatore l'anziano senatore Nerva che governò in modo illuminato dal 90 al 96, prodigandosi per i bisognosi, mantendo la pace sociale e garantendo un solido equilibrio tra potere imperiale, prerogative del senato ed esigenze di una società ormai molto più complessa e di un territorio vastissimo, l'Armenia, la Mesopotamia e l'Assiria strappate ai Parti, che tuttavia non vennero sconfitti definitivamente a causa di un'ondata di ribellioni che investì tutta la regione mediorientale (Cipro, Cirenaica, Egitto e Palestina), IL PRINCIPATO ADOTTIVO si rafforzò con l'adozione e la successione al trono nel 98 d.C. di Traiano, generale di prestigio ma anche uomo di stato illuminato, in politica estera riprese la strategia espansionistica nella convinzione che le conquiste avrebbero portato maggiori ricchezze a Roma, il meccanismo dell'adozione del migliore, che riservava la carica imperiale non ad un discendente, ma a chi era riconosciuto come capace e degno misura che non si tradusse in legge, ma fu un patto d'onore che garantì allo stato un lungo periodo di solidità e prosperità, il meccanismo dell'adozione del migliore, che riservava la carica imperiale non ad un discendente, ma a chi era riconosciuto come capace e degno che rendeva dunque l'imperatore un magistrato supremo che governava per senso del dovere, non un sovrano semidivino alla maniera orientale assetato di potere personale, l'adozione e la successione al trono nel 98 d.C. di Traiano, generale di prestigio ma anche uomo di stato illuminato che in politica estera riprese la strategia espansionistica, IL PRINCIPATO ADOTTIVO nacque dopo che una congiura assassinò Domiziano e designò come nuovo imperatore l'anziano senatore Nerva, a partire dall' "anno dei quattro imperatori", la composizione del senato era molto mutata, le antiche famiglie della aristocrazia senatoria si erano estinte per varie ragioni ed erano entrati in senato elementi nuovi, appartenenti alle aristocrazie provinciali o agli alti gradi dell'esercito tanto che gli imperatori elettivi provennero dalle province, in politica interna continuò la tradizione di buona amministrazione e di investimenti sociali di Nerva costituendo l'obbligo per i senatori di investire un terzo dei loro profitti in Italia, governò in modo illuminato dal 90 al 96, prodigandosi per i bisognosi, mantendo la pace sociale e garantendo un solido equilibrio tra potere imperiale, prerogative del senato ed esigenze di una società ormai molto più complessa e di un territorio vastissimo attraverso il meccanismo dell'adozione del migliore, che riservava la carica imperiale non ad un discendente, ma a chi era riconosciuto come capace e degno, un fondo speciale per la concessione ai contadini di prestiti a basso interesse importante soprattutto per la crisi della piccola proprietà nella penisola italiana, dovuta alla concorrenza dei prodotti provinciali, favorita dalle condizioni di trasporto favorevoli, in politica interna continuò la tradizione di buona amministrazione e di investimenti sociali di Nerva costituendo dei fondi gestiti dalle amministrazioni locali per erogare sussidi all'infanzia bisognosa, in politica interna continuò la tradizione di buona amministrazione e di investimenti sociali di Nerva costituendo un fondo speciale per la concessione ai contadini di prestiti a basso interesse, ai Parti, che tuttavia non vennero sconfitti definitivamente a causa di un'ondata di ribellioni che investì tutta la regione mediorientale (Cipro, Cirenaica, Egitto e Palestina) e Traiano morì nel 117 proprio mentre era impegnato a sedare queste ribellioni, per la crisi della piccola proprietà nella penisola italiana, dovuta alla concorrenza dei prodotti provinciali, favorita dalle condizioni di trasporto favorevoli che aveva determinato l'estendersi del latifondo, scarsamente produttivo e che impegnava poca forza lavoro (era lasciato a pascolo o dedicato a colture cerealicole che non richiedevano molta manodopera), non si tradusse in legge, ma fu un patto d'onore che garantì allo stato un lungo periodo di solidità e prosperità nonostante in questi anni fossero già visibili i primi segnali di quella crisi economica che avrebbe determinato il crollo dell'impero, in politica estera riprese la strategia espansionistica conquistando l'Armenia, la Mesopotamia e l'Assiria, l'imperatore un magistrato supremo che governava per senso del dovere, non un sovrano semidivino alla maniera orientale assetato di potere personale ideale che era in sintonia con la visione del mondo diffusa dalla filosofia stoica nella classe dirigente romana