Warning:
JavaScript is turned OFF. None of the links on this page will work until it is reactivated.
If you need help turning JavaScript On, click here.
Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La società romana nel secolo d'oro, le città godevano di ampia autonomia in quanto il potere centrale delegava ai magistrati locali, curiali o decurioni, l'amministrazione corrente, LA SOCIETA' ROMANA NEL II SEC. d.C. appariva molto più dinamica rispetto ad altre società coeve, una società consumata da forti divisioni in quanto la forbice tra benestanti e poveri era molto ampia, era possibile migliorare la propria condizione dato che gli schiavi potevano venire liberati per merito o acquistando la propria libertà, i raffinati stili di vita della civiltà romana riguardavano solo una ridotta minoranza di ricchi che perlopiù sprecavano molto più di quanto procucessero, nelle campagne stava scomparendo la villa schiavile per cui il grande latifondo era suddiviso in piccoli lotti assegnati ai coloni (spesso contadini senza terra) che dovevano gran parte del prifitto al padrone, provenivano dal ceto nobiliare locale anche perché l'amministrazione citttadina veniva finanziata con i patrimoni personali del ceto politico locale, la crescita di un consistente ceto medio e medio-alto formato da mercanti di beni di lusso, la crescita di un consistente ceto medio e medio-alto formato da intermediari e trasportatori, le differenze di condizione erano profonde tra chi viveva in città e la popolazione rurale infatti in città la presenza delle attività artigianali e del piccolo commercio offriva maggiori la possibilità di trovare più facilmente lavoro, anche occasionale, la forbice tra benestanti e poveri era molto ampia per cui i raffinati stili di vita della civiltà romana riguardavano solo una ridotta minoranza di ricchi, in città la presenza delle attività artigianali e del piccolo commercio offriva maggiori la possibilità di trovare più facilmente lavoro, anche occasionale inoltre la città era il luogo dove si svolgevano tutte le attività che i ceti più alti ritenevano "civili", la città era il luogo dove si svolgevano tutte le attività che i ceti più alti ritenevano "civili" ecco perché le città godevano di ampia autonomia, era possibile migliorare la propria condizione dato che i smplici legionari potevano fare carriera nell'esercito, era possibile migliorare la propria condizione dato che i non cittadini potevano aspirare alla cittadinanza, la crescita di un consistente ceto medio e medio-alto formato da funzionari e membri della burocrazia statale, vennero fondate costantemente nuove città nelle aree più periferiche dell'Impero, in modo da favorire una rapida romanizzazione delle popolazioni da poco conquistate infatti la città stringeva rapporti commerciali con le campagne intorno, LA SOCIETA' ROMANA NEL II SEC. d.C. vide la crescita di un consistente ceto medio e medio-alto, era possibile migliorare la propria condizione dato che la nobiltà provinciale poteva ambire ad entrare nella classe senatoria, il potere centrale delegava ai magistrati locali, curiali o decurioni, l'amministrazione corrente magistrati che provenivano dal ceto nobiliare locale