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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: La Rivoluzione inglese 2, Giacomo I, figlio di Maria Stuart e successore di Elisabetta I che non aveva avuto eredi diretti a causa del bisogno di assicurare con nuove tasse entrate sufficienti per finanziare la politica assolutistica e il mantenimento di un forte esercito regio, opposizione del Parlamento alla politica degli Stuart che crebbe con Carlo I, salito sul trono nel 1625, opposizione del Parlamento alla politica degli Stuart a cominciare da Giacomo I, figlio di Maria Stuart e successore di Elisabetta I che non aveva avuto eredi diretti, Carlo fu costretto a riconvocare il Parlamento ma la Camera dei Comuni chiese con forza la cancellazione di tutti i provvedimenti precedenti e la rimozione degli odiati ministri, essere costretto a riconvocarlo dopo poco, nel novembre 1640 a causa delle sconfitte subite dagli scozzesi e in questo caso il Parlamento (Lungo Parlamento perché rimase in carica fino al 1653, anche se non ebbe vita tranquilla) condusse compatto una battaglia politica per l'approvazione di tutte le sue richieste e in più pretese che venisse sottoposto al controllo parlamentare anche l'esercito, Carlo procedette nuovamente al suo scioglimento (1640: Corto Parlamento, perché durò solo un mese circa) salvo poi essere costretto a riconvocarlo dopo poco, nel novembre 1640 a causa delle sconfitte subite dagli scozzesi, la Camera dei Comuni subordinò l'approvazione del prelievo fiscale alla sottoscrizione da parte del sovrano della Petizione dei Diritti dunque Carlo fu costretto ad accettare, ma conclusosi l'impegno militare (catastroficamente, perché gli inglesi giunsero tardi) chiuse il Parlamento che non verrà più riconvocatofino al 1640, il Parlamento (Lungo Parlamento perché rimase in carica fino al 1653, anche se non ebbe vita tranquilla) condusse compatto una battaglia politica per l'approvazione di tutte le sue richieste e in più pretese che venisse sottoposto al controllo parlamentare anche l'esercito ma Carlo I non aveva nessuna intenzione di piegarsi a tali richieste, per cui nel 1641 abbandonò Londra con l'intenzione di riprendere il controllo della città con le armi: era l'inizio della guerra civile, suo tentativo di trasformare la monarchia in senso assolutistico che venne osteggiato dalla Camera dei Comuni, un'attività legislativa autonoma da ogni ingerenza parlamentare e colpendo gli oppositori alla monarchia attraverso arresti ingiustificati e pene comminate senza giusto processo (contravvenendo ai principi della Magna Charta), la Camera dei Comuni subordinò l'approvazione del prelievo fiscale alla sottoscrizione da parte del sovrano della Petizione dei Diritti che limitava fortemente lo strapotere regale, bisogno di assicurare con nuove tasse entrate sufficienti per finanziare la politica assolutistica e il mantenimento di un forte esercito regio per cui tentò di ottenere dal Parlamento, senza successo, l'approvazione di nuove imposte, LA RIVOLUZIONE INGLESE fu scatenata dalla opposizione del Parlamento alla politica degli Stuart, il sovrano procedette a finanziare le casse statali vendendo titoli, concedendo monopoli dietro pagamento e con una serie di artifici fiscali non legali, come l'estensione a tutto il regno della Ship-money, una tassa che i porti dovevano pagare per finanziare l'allestimento di una flotta militare in caso di guerra iniziative che suscitarono l'indignazione dei sudditi, e soprattutto degli appartenenti al ceto borghese, una ribellione in Scozia al tentativo di imporre anche lì l'anglicanesimo rese necessario il reperimento di nuove entrate per cui Carlo fu costretto a riconvocare il Parlamento, la Camera dei Comuni chiese con forza la cancellazione di tutti i provvedimenti precedenti e la rimozione degli odiati ministri e Carlo procedette nuovamente al suo scioglimento (1640: Corto Parlamento, perché durò solo un mese circa), tentò di ottenere l'approvazione di nuove imposte dal Parlamento nel 1628, per finanziare l'appoggio militare agli ugonotti francesi ma la Camera dei Comuni subordinò l'approvazione del prelievo fiscale alla sottoscrizione da parte del sovrano della Petizione dei Diritti, Giacomo I, figlio di Maria Stuart e successore di Elisabetta I che non aveva avuto eredi diretti a causa del suo impegno in politica estera, da molti inglesi del ceto medio considerato troppo blando e debole nei confronti delle potenze continentali cattoliche e in primo luogo della Spagna (dato che intavolò trattative per dare in moglie al figlio Carlo la figlia del re spagnolo Filippo III), Giacomo I, figlio di Maria Stuart e successore di Elisabetta I che non aveva avuto eredi diretti a causa del suo tentativo di trasformare la monarchia in senso assolutistico, limitava fortemente lo strapotere regale in quanto ribadiva l'obbligo dell'approvazione parlamentare ad ogni nuova imposta ed il rispetto dell'habeas corpus