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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: LA COSCIENZA DI ZENO, LA COSCIENZA DI ZENO è un romanzo dominato dall'ironia, a partire dal titolo che pone al centro dell'attenzione la "coscienza" del protagonista, ma in fondo in primo piano è il suo inconscio, LA COSCIENZA DI ZENO ruota attorno ad una visione ironica e ambivalente della "malattia": chi sono i sani e chi sono i malati nel romanzo?, è un inetto, ma di tipo nuovo rispetto ai protagonisti degli altri romanzi sveviani infatti è un personaggio ironico, inafferrabile e sfuggente, e alla fin fine non è così sicuro che si tratti di un perdente, un romanzo dominato dall'ironia, a partire dal titolo che pone al centro dell'attenzione la "coscienza" del protagonista, ma in fondo in primo piano è il suo inconscio romanzo che trascina il lettore in un viaggio tortuoso tra autoinganni, "atti mancati" e contraddizioni, una novità assoluta nel panorama letterario italiano in quanto stravolge i canoni tradizionali del romanzo precedente (fantastico, storico, realistico, verista, decadente), ad una visione ironica e ambivalente della "malattia": chi sono i sani e chi sono i malati nel romanzo? tanto che alla fine il lettore ha il sospetto che in fondo la malattia sia l'unica condizione "sana" perché consente di svelare lo stupido autolesionismo a cui conduce la società dei "sani", rigidamente intrappolata in schemi che non consentono di vedere la catastrofe incombente sull'umanità, il romanzo sembrerebbe una specie di memoriale ma sfugge a qualsiasi pretesa di realismo psicologico, nella prefazione uno psicanalista, il Dottor S., spiega al lettore che tutto ciò che leggerà sono le farneticazioni di un nevrotico ma lo stesso dottor S. che scrive la prefazione è tutt'altro che una fonte attendibile, un "tempo misto" in cui passato, presente e futuro si mescolano in modo caotico, senza che sia possibile ricostruire la logica cronologia degli eventi come dimostra l'uso spregiudicato dei tempi verbali che variano continuamente tra presente, passato prossimo e passato remoto, un protagonista unico, Zeno Cosini, che parla di sé dunque la narrazione è autodiegetica, non c'è spazio per gli interventi dell'autore, con un punto di vista superiore che si sovrappone a quello del personaggio, LA COSCIENZA DI ZENO presenta un protagonista unico, Zeno Cosini, che parla di sé, sono perfettamente in linea con l'ironia e l'ambivalenza della materia in altri termini le bizzarrie lessicali e la tortuosità morfosintattica del racconto sono specchio della natura inafferrabile delle verità enunciate dal protagonista e, in generale, della verità, non ha una personalità inquadrabile con chiarezza, è più uno "spazio narrativo e critico" attraverso cui Svevo analizza e giudica spietatamente la società tanto che da alcuni critici è stato paragonato a Charlot, che inciampa sempre sulle cose ma alla fin fine in questo modo assume una funzione demistificante sulla realtà, il protagonista è inattendibile infatti nella prefazione uno psicanalista, il Dottor S., spiega al lettore che tutto ciò che leggerà sono le farneticazioni di un nevrotico, è un personaggio ironico, inafferrabile e sfuggente, e alla fin fine non è così sicuro che si tratti di un perdente perché nell'epilogo in fondo Zeno raggiunge il successo sociale e un certo equilibrio, dato proprio dalla consapevolezza che i "vincenti" con cui aveva avuto a che fare lo erano solo in apparenza, LA COSCIENZA DI ZENO rappresenta una novità assoluta nel panorama letterario italiano, LA COSCIENZA DI ZENO si svolge in un "tempo misto" in cui passato, presente e futuro si mescolano in modo caotico, senza che sia possibile ricostruire la logica cronologia degli eventi, le bizzarrie lessicali e la tortuosità morfosintattica del racconto sono specchio della natura inafferrabile delle verità enunciate dal protagonista e, in generale, della verità per cui nel romanzo nulla è per il lettore come si aspetta che debba essere, nemmeno la forma, una novità assoluta anche nella forma, imperfetta, piena di ineleganze lessicali e morfosintattiche (e talvolta di veri e propri errori) che sono dovute alla particolarità delle origini e della formazione di Svevo, sfugge a qualsiasi pretesa di realismo psicologico in quanto il protagonista è inattendibile