Grafologia
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La grafologia è una tecnica psicologica che ha
come finalità la descrizione delle caratteristiche di personalità di un
individuo attraverso l'interpretazione della sua grafia. In quanto analisi del
gesto grafico, rientra nell'ambito della psicologia
dell'espressione. La validità e l'attendibilità di questa tecnica non sono
ancora state dimostrate in modo esaustivo; la sua predittività e il suo stesso
statuto epistemologico sono controversi.
[modifica] Caratteristiche
La metodologia d'indagine parte dal presupposto che la scrittura, superate le fasi dell'apprendimento, diventa un processo automatico, risultato delle risposte motorie ai neuroni. Il gesto grafico, quindi, viene interpretato come "gesto espressivo".
Tali risposte comportamentali non possono essere che uniche, come esclusive sono le esperienze emozionali degli individui. Da queste premesse deriverebbe la possibilità di interpretazione della scrittura per la descrizione della personalità umana, un'indagine che nella visione della scuola grafologica morettiana comprende anche l'aspetto somatico, sia dal puto di vista marfologico che espressivo. L'utilizzo della "grafologia somatica", tuttavia, è piuttosto marginale nelle ricerche e nella pratica attuale.
[modifica] Storia della grafologia
Esistono moltissimi approcci allo studio della psicologia della scrittura. Si potrebbe quasi affermare che, almeno fno a pochi decenni fa, ogni studioso di grafologia che ha scritto il proprio manuale sia diventato automaticamente caposcuola di un nuovo approccio metodologico. Ciò è dovuto in massima parte al fatto che la pofessione di grafologo non è regolamentata da un albo professionale. Inoltre, pur vantando una storia ormai bicentenaria, la grafologia si è di fatto sviluppata in modo parallelo e spesso antitetico rispetto alle discipline psicologiche, per cui eccettuati alcuni tentaivi non si è instaurato il meccanismo di controllo e di validazione che caratterizza le discipline scientifiche. Tale meccanismo prevede la condivisione di un linguaggio comune e l'enunciazione di leggi falsificabili, ovvero che contengano in sé gli strumenti di replicazione, in modo che la comunità scientifica (attraverso la pubblicazione delle ricerche su riviste accreditate) possa convalidare o smentire i risultati raggiunti.
Pur esistendo moltissime scuole grafologiche, di fatto oggi i vari approcci confuiscono in tre pricipali idirizzi: l'indirizzo francese, di Jules Crepieux-Jamin, il cui metodo fu successivamente sviluppato da Jean-Charles Gille-Maisani; l'indirizzo italiano, di Girolamo Moretti, il cui metodo viene ripreso e modificato da Marco Marchesan; l'indirizzo tedesco di Ludwig Klages, attualmente integrato con le intuizioni di W.H. Muller e A. Enskat.
In questi tre indirizzi confluiscono le teorie e le ricerche di alcuni tra i maggiori protagonisti della disciplina graologica: va ricordato innanzitutto lo svizzero Max Pulver che ha introdotto l'interpretazione simbolica vettoriale della scrittura; poi la psicologa Ania Teillard, allieva di Jung, che ha introdotto l'inerpretazione analitica in grafologia; i neuroscienziati tedeschi Rudolf Pophal, William Thierry Preyer e i russi Aleksandr Romanovič Lurija e Nikolai Alexandrovic Bernestein i cui studi sul movimento e sulla neurofisiologia della motricità grafica hanno gettato le basi per una maggiore comprensione della cmportamento grafico; lo scienziato Robert Saudek che ha approfondito sperimentalmente la categoria della velocità e dell'accuratezza.
Girolamo Moretti, il fondatore della scuola grafologica italiana, la definiva scienza sperimentale, perché ne fissò principi e regole attraverso esperimenti e pratica clinica.
La scuola francese è molto anteriore a quella italiana. Il suo fondatore fu l'abate Jean Hippolyte Michon che nel 1872 pubblica "I misteri della Scrittura". Allievo di Michon fu Jules Crepieux-Jamin (1859-1940) il cui testo "ABC della grafologia" riprende il lavoro del maestro rioragnizzandolo però in una visione più organica e sistemica.
Le due scuole, ovvero quella francese e quella italiana, differiscono profondamente, soprattutto perché la scuola italiana ha come caposaldo l'univocità della corrispondenza segno-carattere, mentre nell'ambito della scuola francese si ha un approccio prettamente gestaltista (il segno non ha motivo d'essere in quanto unico, ma si rifà al tutto (teoria del campo).
Cesare Lombroso (v. fisiognomica) scrisse un
libro sulla grafologia nel 1895 intitolato
"Grafologia".
Non a caso, la grafologia, nasce come branca della fisiognomica; a Camillo
Baldi spettò l'onore di essere ricordato come il primo "grafologo" grazie al
saggio Trattato come da una lettera missiva si conoscano la natura e la
qualità dello scrittore pubblicato nel 1622. Ma dovettero passare molti
anni prima che illustri scienziati come Johann Kaspar
Lavater nel suo Physiognomische Fragmente 1775 si accorsero della analogia
fra linguaggio, scrittura e modo di camminare. La grafologia però è stata per
secoli legata, in qualche modo, alla chiromanzia e alla astrologia e infatti
ancora Les Mystères de l'écriture dell'abate Michon fu pubblicato con una
lunga introduzione iniziale di un chiromante, Desbarrolles. La grafologia,
facendo parte della semiotica, comunque, potrebbe essere stata influenzata dalla
scuola stoica, visto che quest'ultima
distinse fra segni e significati; inoltre un altro aggancio probante potrebbe
essere quello con il misticismo ebraico che comprese il legame fra le lettere e
la spiritualità e l'irrazionalità.
[modifica] Principi della grafologia
Il primo principio è l'analogia fra il carattere e la scrittura; in fondo quando andiamo a comperare un vestito ne scegliamo uno adatto, e perciò in qualche modo simile a noi, quindi a maggior ragione la scrittura, manifestazione intima dell'uomo, non può che essere in relazione con le emozioni e le porta a galla inevitabilmente.
Il grafologo deve essere a conoscenza dello stato d'animo e le aspettative del soggetto nel momento in cui scrive; cerca di interpretare lo stato d'animo dello scrivente in base al tipo di movimento che sta alla base dell'atto grafico. Studia il tratto: la leggerezza o la pesantezza, la direzione curva o diritta, la nettezza dei bordi e così via.
Il grafologo deve capire lo stato di spontaneità o meno dello scrivente; spesso infatti l'autore tende a mascherarsi imitando un modello o cercando di fornire una certa immagine di sé.
Un altro principio fondamentale è il simbolismo, dato che i soggetti appartenenti ad una certa cultura condividono alcuni simboli fondamentali e la scrittura stessa proietta simboli collettivi o individuali. Il colore del foglio, del tratto possono essere un simbolo di uno stato d'animo ben preciso.
[modifica] Psicofisiologia del gesto grafico
[modifica] Metodi di indagine
[modifica] Il metodo di indagine della Scuola Francese
La scuola francese divide la scrittura in sette generi: la pressione, la forma, la dimensione, la continuità, la direzione, la velocità, l'impostazione.
La forma e la dimensione consentono di distinguere lo scritto maschile da quello femminile così come il livello socio-culturale. Il grafologo da inizialmente una valutazione generale dello scritto per stabilire se è regolare o irregolare, poi valuta le proporzioni della scrittura, delle parole, delle lettere, la personalizzazione delle forma, la vitalità del movimento, la pienezza delle forme e del tratto.
- La pressione
Grazie alla pressione, o tratto, il grafologo capisce se la vita affettiva, psichica del soggetto è arida o ricca, sana o difficile. Osserva soprattutto la qualità, la leggerezza, la nettezza dei bordi e la tensione.
- La dimensione
Il grafologo nota la grandezza poiché può essere proporzionata alle aspettative del soggetto, inoltre verifica la dimensione perché è relazionata anche all'autostima, infine controlla l'ineguaglianza della dimensione perchè indica instabilità dei sentimenti.
- La forma
Il grafologo indagherà sulla spontaneità della scrittura: lo scrivente può voler affermare i propri valori individuali o può allinearsi a stereotipi generalmente diffusi per uniformarsi a valori convenzionali. L'esperto deve considerare il rapporto fra l'avere e l'essere, l'apparire e il sentire.
- La continuità
Il grafologo valuta le interruzioni nel flusso di scrittura, che possono attestare una maggiore o minore socievolezza, indipendenza, razionalità, intuitività.
- La direzione
L'esperto analizza dove punti la scrittura: se in alto può significare uno stato di entusiasmo, se in basso ne può indicare uno di prostrazione; la scrittura sinistrogira manifesta egoismo, mentre quella destrogira significa partecipazione generosa.
- La velocità
Non è facile stabilire la velocità della scrittura anche se un tracciato stretto, una pressione esagerata, una punteggiatura esatta la rallentano.
- L'impostazione
L'esperto verifica la disposizione della scrittura nel foglio: se la scrittura è chiara e leggibile dimostra una certa sicurezza dello scrivente, altrimenti può significare una sorta di anarchia o di pigrizia.
- Il movimento
Lo specialista vaglia se la personalità è pronta a prendere iniziative personali oppure no, se è dinamica o abitudinaria.
- La firma
Il grafologo controlla se la firma mostra segni di diversità dal resto della scrittura, nel caso affermativo emerge una conflittualità; è importante la posizione della firma, se in alto, al centro, a sinistra e così via; significativa è anche la distanza dal testo.
[modifica] Il metodo d'indagine della Scuola italiana
La scuola italiana si approccia all'analisi attraverso tre momenti:
- Giudizio globale
La grafia viene inizialmente valutata nel suo insieme, per coglierne con un colpo d'occhio la struttura. Ci si riferisce qui a categorie generali come l'ordine/disordine, leggibilità/illegibilità, omogenerità/disomogeneità...
- Analisi
L'analisi consiste nella rilevazione dei segni secondo la semiotica
grafologica. Una volta rilevati, avviene la quantificazione: il grado di
intensità o di presenza percentuale del segno viene misurato in centesimi
(scuola marchesaniana) o in decimi (scuola morettiana). Va
comunque precisato che questa misurazione non deve essere matematica ma una
distinzione tra media, sopra media e sotto media.
Nella scuola morettiana i
segni vengono poi classificati come sostanziali, modificanti o accidentali (in
riferimento alla loro importanza rispetto alla struttura della personalità) e
come fautori, contrari, indifferenti (rispetto alla dinamica intrapsichica).
- Sintesi
Una volta individuati i segni più caratterizzanti(segni sostanziali con il grado maggiore) e compresa la loro dinamica (fautori/contrari), si effettua la combinazione, ovvero l'aggregazione in sindromi dei diversi segni secondo il loro significato psicologico. In termini più testistici, la combinazione rappresenta la convergenza degli indici. Effettuate le combinazioni nelle diverse aree psicologiche (capacità cognitive, funzioni esecutive, gestione degli impulsi, delle emozioni...), si effettua il profilo.
[modifica] Differenza tra analisi grafologica e perizia grafica
La grafologia differisce dalla perizia calligrafica in quanto la grafologia si occupa della personalità del soggetto, mentre la perizia calligrafica è una comparazione scientifica di segni grafici allo scopo di stabilirne giudizialmente la autenticità e la riconducibilità all'autore. Le perizie calligrafiche si conducono utilizzando strumenti di precisione quale il microscopio stereoscopico digitale, onde poter studiare la pressione della scrittura. La pressione della scrittura è un indice per individuarne l'autore in quanto una persona scrivendo in velocità non riuscirà mai ad emulare la pressione grafica di un'altra. Altri strumenti indispensabili sono la lampada di Wood, per evidenziare potenziali cancellature o scolorinature, e la fotografia all'infrarosso, per identificare scritture sovrapposte di diverso colore (come nei quadri). Esistono oggi ulteriori mezzi sofisticati per lo studio dei falsi in scrittura: metodi computerizzati ed addirittura strumenti a base nucleare.
[modifica] Critica alla grafologia
Stando a pubblicazioni autorevoli, la grafologia non sarebbe in grado di determinare in maniera affidabile le caratteristiche personologiche del soggetto. [1] Mancano inoltre studi che diano prova della validità e della attendibilità della grafologia.[2]
[modifica] Note
- ^ Fluckwinger A, Tripp, Clarence A & Weinberg, George H (1961). "A Review of Experimental Research in Graphology: 1933 - 1960". Perceptual And Motor Skills (12): 67–90. Lockowandte, Oskar (1976). "Lockowandte, Oskar Present status of the investigation of handwriting psychology as a diagnostic method". Catalog of Selected Documents in Psychology (6): 4–5. Nevo, B Scientific Aspects Of Graphology: A Handbook Springfield, IL: Thomas: 1986.
- ^ Urbani Paola, Processo alla grafologia: magia, arte o scienza?, Dedalo, 2004
[modifica] Bibliografia
- Maria Antonietta Montanari, "La grafologia al servizio dell'uomo", ebook gratuito - edizioni LibriSenzaCarta.it.
- Anna Rita Costantino-Francesco Matranga, Il linguaggio della scrittura, FrancoAngeli, 2006.
- Paola Urbani, Manuale di grafologia, Newton&Compton, 1997
- J.Crépieux-Jamin, ABC de la graphologie, Paris, P.U.F., 1986
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Associazione Italo-Francese di Grafologia
- Istituto Girolamo Moretti - Urbino
- Associazione Grafologica Italiana
- Associazione Grafologi Professionisti
- La grafologia italiana. Padre Girolamo Moretti e il suo metodo grafologico.
- Accademia di Scienze Grafologiche - Palermo
- Istituto di Scienze Forensi
- Grafologia: scienza o pseudoscienza? dal sito del CICAP
- Associazione Italiana di Ricerca Grafologica