Intelligenza (psicologia)

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L'intelligenza è l'insieme innato di funzioni conoscitive, adattative e immaginative, generate dall'attività cerebrale dell'uomo e di alcuni animali. È anche definibile come la capacità di ragionare, apprendere, risolvere problemi, comprendere a fondo la realtà, le idee e il linguaggio. Sebbene molti considerino il concetto di intelligenza in un ambito più ampio, molte scuole di psicologia considerano l'intelligenza come distinta da tratti della personalità come il carattere, la creatività o la saggezza.

Indice

[modifica] Valutazione dell'intelligenza

La principale utilità di disporre di modelli per la "misurazione" dell'intelligenza (psicometria) è pratica, e consiste nella possibilità di effettuare comparazioni tra individui diversi. È importante precisare che questa utilità viene meno qualora si considerino i risultati dei test d'intelligenza come giudizi oggettivi e validi anche al di là dell'ambito del particolare aspetto oggetto della misurazione. Ognuno di questi modelli infatti si sviluppa da una teoria di riferimento in tutti i casi parziale e relativa ad un aspetto particolare della complessa funzione psichica dell'intelligenza. I principali test di misura dell'intelligenza sono i seguenti:

  • Stanford e Binet costruiscono un test con prove diverse che rappresentano dei campioni indicativi delle abilità richieste dall'apprendimento scolastico. Il test Stanford-Binet ne è l'erede contemporaneo. Concetto chiave è il quoziente intellettivo come rapporto tra età mentale ed età cronologica moltiplicato 100. Il valore 100 del quoziente intellettivo è considerato il valore medio della popolazione. Il test Stanford-Binet misura un solo fattore di intelligenza generale. Per ogni fascia di età si proponevano prove che il bambino normale avrebbe dovuto superare, incentrandosi su un'intelligenza di tipo scolastico. Questo test non ha validità per individui più grandi di 13 - 14 anni.
  • Il Wechsler Adult Intelligence Scale (WAIS), riprende i tipi di compito dello Stanford-Binet, nonché il concetto di quoziente intellettivo, e li ricostruisce per gli adulti. Le voci dei singoli sub-test sono scalate e hanno difficoltà progressiva. Il WAIS non misura il solo fattore di intelligenza generale, ma comprende una serie di dimensioni, coerenti al loro interno per tipologia di prove, che compongono il test: prove verbali (cultura generale, comprensione, analogie, memoria di cifre, ragionamento aritmetico), le prove di performance (riordinamento di figura, completamento di figura, disegno di cubi, ricostruzione di figura, associazione di simboli o numeri).
  • Per entrambi questi test (Stanford-Binet e WAIS) è chiara l'importanza del livello di scolarizzazione, quindi una potenziale distorsione se applicati ad altre tipologie di educazione, o a persone non scolarizzate. Questa caratteristica ha richiesto la progettazione di una tipologia di test "culture free", non influenzati dalla cultura del soggetto, il più noto è quello delle matrici progressive di Raven, matrici numeriche da completare. Studi su questo test comunque dimostrano che esso non misura in modo adeguato i soggetti molto più intelligenti della norma, mentre è più adatto per soggetti ritardati...

[modifica] Gli studi differenziali sull'intelligenza

A partire dal diffondersi di strumenti validi ed attendibili per la misura dell'intelligenza, si è successivamente focalizzata l'attenzione sulle differenze individuali legate alla funzione intellettiva. L'intelligenza infatti è stato un significativo campo di discussione tra coloro che ne identificano le cause all'aspetto genetico e coloro che invece assegnano una maggiore importanza ai fattori ambientali.

Gli studi differenziali sull'intelligenza evidenziano una forte correlazione tra QI (quoziente intellettivo) di gemelli monoovulari. Si evidenzia inoltre una fortissima incidenza dei fattori ambientali sullo sviluppo delle capacità cognitive (si pensi agli studi portati avanti sulla differenza di intelligenza tra bianchi e neri, ricondotti non a differenze cognitive, ma piuttosto al fattore interveniente del livello socio-demografico). La psicologia risolve la dialettica tra componenti innate e ambientali nello sviluppo dell'intelligenza evidenziando come la componente genetica sembra rappresentare una disponibilità, mentre la componente educativa rappresenta un fattore di innesco per tradurre un potenziale in una funzionalità effettiva. Per quanto riguarda l'avanzare dell'età, il rendimento su alcune scale del WAIS tende a diminuire, mentre ad altre rimane stabile o aumenta. Riprendendo la distinzione proposta da James Cattell tra intelligenza fluida e cristallizzata, caratteristiche legate all'intelligenza fluida (acquisizione nuovi stimoli ed autocorrezione) tendono a diminuire dopo i 60 anni, mentre l'intelligenza cristallizzata (uso ottimale del proprio patrimonio di strategie, conoscenze, competenze) aumenta in maniera costante per tutta la vita.

[modifica] L'apporto cognitivista allo studio dell'intelligenza: il problem solving

Il problem solving è un processo mentale volto a trovare un percorso che porta il cambiamento da una situazione iniziale ad una disposizione finale. La capacità di problem solving risulta legata al fattore cognitivo di intelligenza, essa infatti è spesso adoperato come misura empirica dell'intelligenza. Il pensiero logico misurato dal quoziente d'intelligenza infatti, all'interno dei processi di problem solving, è applicato alla risoluzione di uno specifico problema. Il problem solving come processo risulta allora maggiormente contestualizzato, cosa che aumenta il grado di successo nella risoluzione dei problemi, portando i soggetti ad ottenere prestazioni più elevate. Il pensiero logico contestualizzato, inoltre, porta ad una misura più attendibile, anche se meno generale dell'intelligenza.

Il problem solving rappresenta l'approccio cognitivista allo studio dell'intelligenza.

La definizione dell'intelligenza in termini di problem solving rappresenta il primo passo compiuto dagli psicologi da una visione dell'intelligenza di tipo scolastico a concetti più differenziati, come per esempio intelligenza fluida-cristallizzata (James Cattell), o intelligenza logica-creativa, e recentemente il concetti di intelligenze multiple (Howard Gardner) e intelligenza emotiva (Daniel Goleman). Dal punto di vista storico risulta importantissimo il contributo di Wertheimer. Max Wertheimer (1965) distingue una intelligenza logica, di tipo astratto, analitico, e una intelligenza creativa, orientata alla sintesi e alla costruzione del nuovo. La prima orientata ai problemi convergenti, la seconda orientata alla soluzione di problemi divergenti.


[modifica] La teoria delle intelligenze multiple

L'efficacia del test tradizionale di misurazione del QI è stata con il tempo fortemente ridimensionata.

Lo psicologo statunitense Howard Gardner distingue ben 7 tipi fondamentali di intelligenza, localizzati in parti differenti del cervello, di cui fa parte anche l'intelligenza logico-matematica (l'unica su cui era basato l'originale test di misurazione del QI). Ecco, qui di seguito, i 7 macro-gruppi intellettivi:

  1. Intelligenza Linguistica: è l'intelligenza legata alla capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Chi la possiede solitamente sa variare il suo registro linguistico in base alle necessità ed ha la tendenza a riflettere sul linguaggio. Un noto possessore di tale intelligenza era Thomas Eliot.
  2. Intelligenza Logico-Matematica: coinvolge sia l'emisfero cerebrale sinistro, che ricorda i simboli matematici, che quello di destra, nel quale vengono elaborati i concetti. È l'intelligenza che riguarda il ragionamento deduttivo, la schematizzazione e le catene logiche. È l'intelligenza di Albert Einstein.
  3. Intelligenza Spaziale: concerne la capacità di percepire forme ed oggetti nello spazio. Chi la possiede, normalmente, ha una sviluppata memoria per i dettagli ambientali, i luoghi ed i percorsi. Un suo "rappresentante" potrebbe essere Pablo Picasso.
  4. Intelligenza Corporeo-Cinestesica: coinvolge il cervelletto, i gangli fondamentali, il talamo e vari altri punti del nostro cervello. Chi la possiede ha una padronanza del corpo che gli permette di ben coordinare i movimenti. Vedi Martha Graham.
  5. Intelligenza Musicale: normalmente è localizzata nell'emisfero destro del cervello, ma le persone con cultura musicale elaborano la melodia in quello sinistro. È la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni, le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. Esempio: Wolfgang Amadeus Mozart.
  6. Intelligenza Interpersonale o sociale: coinvolge tutto il cervello, ma principalmente i lobi pre-frontali. Riguarda la capacità di relazionarsi con gli altri e di creare empatia.
  7. Intelligenza Intrapersonale: riguarda la capacità di comprendere le proprie emozioni e di incanalarle in forme che siano socialmente accettabili.

A questi tipi di intelligenza, Gardner ha aggiunto successivamente un'ottava intelligenza, quella naturalistica, connessa al riconoscimento e alla classificazione di oggetti naturali; ipotizzò inoltre la possibilità dell'esistenza di una nona intelligenza, l'intelligenza esistenziale, relativa alla capacità di riflettere sulle questioni fondamentali riguardanti l'esistenza e più in generale all'attitudine al ragionamento astratto fondato su categorie concettuali universali.

Sebbene queste capacità siano più o meno innate negli individui, non sono statiche e possono essere sviluppate mediante l'esercizio. Inoltre, esse possono anche "decadere" con il tempo.

Viene anche definita Intelligenza fluida quel tipo di intelligenza acquisita biologicamente.

[modifica] Intelligenza umana a confronto di quella animale

L'uomo non è molto più intelligente degli altri primati come gli scimpanzé o i gorilla, infatti bambini abbandonati in tenera età e cresciuti in luoghi selvaggi non riescono a sviluppare mai abilità tecniche che li differenziano dagli animali. La superiorità dell'uomo è dovuta soprattutto al suo continuo sviluppo culturale, cioè all'intelligenza collettiva veicolata dal linguaggio.

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