Abstract: |
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Il disagio minorile si caratterizza per la sempre
maggiore complessità delle sue manifestazioni. All’unico monolitico
modello precedente, costituito dalla devianza tradizionale, quella
dei minori vissuti in istituti o comunità o nei quartieri degradati
della periferia, con famiglie disgregate ed incapaci di educare, dei
ragazzi di borgata, insomma, si è andata sostituendo una pluralità
di modelli, cosa che induce a parlare non più di “devianza” al
singolare, ma di “devianze” al plurale, atteso che ciascun modello
si va caratterizzando in modo distinto dagli altri. Si tratta di
un’evoluzione sintonica a quella del concetto di famiglia e a quella
del termine adolescenza, utilizzati sempre più anch’essi al plurale,
per sottolinearne complessità e articolazione in varie
sottocategorie. Negli ultimi decenni infatti alla devianza di
tipo tradizionale si sono venute aggiungendo cinque nuove tipologie
di devianza: quella dei ragazzi della mafia e quella dei ragazzi
stranieri da un lato; e poi il malessere del benessere, il bullismo
(nelle più recenti manifestazioni che fanno parlare di “nuovo
bullismo”) ed ultras e naziskin, dall’altro. Questa ampia
articolazione può essere sintetizzata sottolineando che sono
agevolmente individuabili due filoni della devianza attuale: uno di
carattere “sociopatico”, entro il quale possono ritenersi riuniti i
primi tre modelli suindicati, e cioè la devianza tradizionale,
quella di tipo mafioso e quella straniera, le cui comuni peculiarità
sono costituite: a) dalla provenienza sociale umile e marginale; b)
dal tendere a realizzare un vantaggio economico diretto o indiretto;
c) dall’influenza della famiglia o del quartiere; d) dalla maggiore
presenza in aree metropolitane; e) dall’essere prettamente maschile.
L’altro filone non è frutto di sollecitazioni da parte di
adulti, ma è anzi talora un’esplosione contro la famiglia; non ha
motivazioni economiche, proviene da ragazzi con una precedente
condotta irreprensibile e comunque incensurati, che non hanno fatto
una scelta di vita in senso deviante; ha una diffusione
tendenzialmente maggiore nei piccoli centri e una rilevante presenza
femminile. Queste caratteristiche distinguono soprattutto il
malessere del benessere, ma anche bullismo e devianza degli ultras
possono esservi avvicinate per le notevoli affinità che presentano.
Queste tre devianze possono essere catalogate nel filone della
devianza derivante da personalità caratterizzate da disturbi di tipo
psicopatico.
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