Approfondimenti

La rete è un'immensa biblioteca: ci trovi Dante, Dossi e Gian Burrasca

Un consorzio anglo-americano sta creando una sterminata raccolta di libri, sul sito www.fathom.com, aperta a tutti e gratuita. Anche in Italia non mancano iniziative del genere, purtroppo non coordinate tra loro. Esistono siti specialistici.in cui insieme ai classici, compaiono autori minori e libri popolari. Altri ancora accolgono testi di scrittori esordienti e forum per lo scambio di giudizi.  http://www.fub.it/telema/TELEMA24/DeRien24.html

Discussione sui possibili rischi legati all’uso delle TIC

Lasciati soli davanti al computer gli adolescenti faticano a discriminare l’essenziale dal superfluo e  possono cadere in vere e proprie trappole cognitive, confondendo virtuale e reale e accumulando informazioni spesso fuorvianti. La complessità del sapere necessita  di solidi agganci (concetti strutturanti) a cui ancorare nuove informazioni  Il metodo delle mappe concettuali, basate sul funzionamento del nostro  cervello, può essere un utile strumento nella didattica quotidiana.

Il compito “nuovo”all’inizio  entusiasma agli inizi gli studenti. Per un uso ottimale delle TIC nella didattica  sono necessari un continuo monitoraggio e nuove forme di valutazione (formativa, in itinere) per mantenere alta la motivazione, ad esempio costruzione di un diario di bordo e di un portfolio in cui lo studente raccoglie la sua miglior produzione nel tempo con possibilità di autovalutarsi

 

Lezione frontale e oltre

La lezione frontale è ancora probabilmente il metodo più efficiente per l’alfabetizzazione primaria, per introdurre concetti base e per favorire la memorizzazione di singole unità disciplinari. Il grado di formalizzazione di questa metodologia dipende in modo determinante dalla disciplina oggetto; di conseguenza varia anche il ruolo del computer nella lezione frontale. Possiamo ipotizzare due diverse tipologie: la prima caratterizzata da prodotti software che potenziano i comuni strumenti già da tempo in uso (diapositive, filmati, brani sonori,...) e/o  permettono simulazioni e analisi tipo what-if (studio di scenari); la seconda è rappresentata dai sistemi usati sotto forma di software didattico tradizionale, da ipertesti multimediali su CD-ROM o da materiali reperibili in INTERNET. L'utilizzo di queste diverse tipologie non dipende dal livello scolastico, ma dallo stile di insegnamento e dalle preferenze degli studenti.  Per arricchire e completare la lezione, possono anche essere utilizzati anche  sistemi tutoriali intelligenti (ITS) in momenti collettivi di apprendimento (anche se questi sistemi sono più propriamente adatti in situazioni di apprendimento individualizzato).

Stili insegnamento e stili di apprendimento?

 

 Comunità di apprendimento

Una proposta è quella di A. Brown e J. Campione della Università di Barkely che propongono la costruzione di comunity of learner (COL); la classe partendo da problemi reali su cui neanche l’insegnante ha la risposta cerca di costruire soluzioni : ogni studente diventerà “esperto”

Gli studenti possono usare fonti diverse per reperire materiale, utilizzare risorse presenti sul territorio, avvalersi della consulenza di esperti, fare esperimenti, produrre in prima persona materiali usando diversi media. La collaborazione è tra studenti nella classe, tra studenti e insegnanti, con l’esterno, in particolare con altre comunità scolastiche, per mezzo del computer.

Scardamalie e Bereiter del Institute for Studies in Education dell’ Università di Toronto (OISE-Ontario Institute for Studies in Education) hanno sviluppato un apposito software CSILE  per la costruzione collaborativa di conoscenza tra diverse classi, basato su una banca dati, vuota all’inizio della ricerca, in cui gli studenti inseriscono via via note, schemi grafici, testi relativi alle ipotesi fatte, ai materiali trovati, allo scambio di idee intorno al problema a cui lavorano. La classe può essere divisa in tre gruppi. Uno lavora al computer, uno con l’insegnante, uno conduce ricerche con i vari media. I membri dei gruppi ruotano, in modo che tutti possano sperimentare le diverse attività

Jisaw

Per formare I gruppi  ed organizzare il lavoro in classe si può adottare un metodo “a incastro” descritto per la prima volta da Aronson nel 1978::jisaw indica appunto un tipo di puzzle da costruirsi unendo tanti pezzi.

Prima fase: gli studenti attraverso un brain storming scelgono il tema su cui lavoreranno. Il tema dovrebbero essere abbastanza ampio da essere affrontato in tutti i livelli, con apporti di diverse discipline (ad esempio la catena alimentare)

Seconda fase: l’argomento viene scomposto in sottoargomenti

Terza fase: si formano tanti gruppi di studenti quanti sono i sottoargomenti e ciascuno lavora su di un sottoargomento utilizzando materiali diversi tra cui le TIC

Quarta fase: si formano nuovi gruppi, in modo che in ciascuno ci sia uno studente”esperto” in quel sottoargomento: ciascuno “insegna” agli altri.

Insegnanti ed eventuali esperti non offrono informazioni preconfezionate, ma introducono l’argomento, ne sottolineano alcuni aspetti, evidenziano i punti in comune nei diversi sottoargomenti, aiutano gli studenti a ricostruire i pezzi del puzzle, individuando insieme le connessioni tra le varie unità. La possibilità di utilizzare computer collegati in reti locali e remote permette una più efficace collaborazione tra i gruppi: la collaborazione può allargarsi ad altre classi, e ad altre scuole. Strumento potente di collaborazione è l’uso della posta elettronica e, con appositi software, della conferenza in Internet  che permette una interazione a distanza simultanea.

Per saperne di più:

M- B. Lagorio, Community of learnrs , Td, tecnologie Didattiche,n 4, 1994

 

Dal brainstorming al brainwriting

Si tratta di una tecnica molto utile nella fase iniziale di un progetto: la generazione i idee. Ogni partecipante avrà un foglietto in cui è scritta la parola “stimolo”, diviso in tante parti quanti sono i partecipanti. Ognuno scrive la prima parola che gli viene in mente e passa il foglio al vicino di destra, contemporaneamente ne riceve uno da sinistra, sul quale aggiunge un’altra parola stimolo. Si raccolgono i foglietti e si evidenziano le parole più ricorrenti

 

Una mappa per non perdersi nella rete

Le mappe concettuali possono essere usate per navigare in modo “critico” e per costruirsi ambienti di lavoro in cui l’utente ha un ruolo attivo Una possibilità di diventare utenti “creativi” è  quella di produrre ipertesti. Gli studenti sono coinvolti in prima persona, mentre gli insegnanti hanno la possibilità di arricchire una "banca" di materiali 'flessibili', modificabili e adattabili con poca fatica a situazioni didattiche diverse, .a disposizione dei colleghi della stessa scuola e di altre eventualmente collegate in rete. Rispetto al libro tradizionale che consente una sola modalità di lettura legata alla successione delle pagine così come sono state scritte e rilegate, l’ipertesto offre molte possibilità sopratutto quella di abbinare immagini e suoni alle unità testuali che compaiono sullo schermo, la cui successione è determinata esclusivamente dalle scelte che il lettore compie di volta in volta, durante il suo percorso. Il lettore diviene in un certo qual senso autore egli stesso e può decidere l’organizzazione complessiva di ciò che sta leggendo. Tutti gli studenti possono essere autori e lettori: anche quelli abitualmente meno coinvolti e più a rischio di insuccesso scolastico.sono stimolati ad una maggior motivazione all’apprendimento ed una partecipazione alle attività della classe. Nella progettazione dell’ipertesto è utile partire dalla costruzione di mappe.

Le mappe possono essere usate anche nella didattica “tradizionale”all’inizio di ogni unità didattica o modulo per scoprire quanto gli studenti sanno già (le loro rappresentazioni mentali) mettendo in evidenza le loro idee. Importante è anche individuare gli ostacoli che si oppongono ad un apprendimento significativo attraverso discussioni in classe con domande stimolo (interviste didattiche) o questionari a risposta aperta. L’insegnante cercherà di superare gli ostacoli mettendo in crisi le conoscenze iniziali

Costruire mappe permette di scoprire significati nascosti in un insieme di proposizioni, di mettere a fuoco le idee chiave e di collegarle in rete. Possiamo partire da un brano scelto da noi e dagli alunni evidenziando, ad esempio sottolineando con colori diversi, parole che rappresentano concetti cioè indicano regolarità negli oggetti e negli eventi. Alcune saranno parole “oggetto”, ad esempio cellula, pianta, cane; altre parole “evento” come piovere, crescere. I concetti si possono unire tra loro con parole legame o connettivi ad esempio “ è, con”. I concetti vanno inseriti in ovali o quadrati chiusi: si partirà dal concetto chiave scrivendolo nella parte alta della mappa e a questo si collegheranno con linee etichettate da parole “legame; i concetti più ampli e più inclusivi sono collegati ad altri in una struttura “a rete”, i legami trasversali cioè tra parti della stessa mappa e tra mappe diverse sono indicati con frecce per maggior chiarezza. Il testo di J. D. Nova e D. B. Godwin “Imparando ad imparare” propone itinerari per insegnare a costruire mappe a studenti di diverse età.

Quando, dopo una prima fase di brainstorming e di discussione e confronto, si è può arrivare alla mappa di classe su un dato tema si può decidere di approfondire tutti o alcuni nodi costruendo altre mappe a gruppi, a coppie e di cercare approfondimenti per progettare ed eseguire esperimenti, realizzare testi, immagini, suoni. Il tutto sarà poi collegato con line interni ed , eventualmente, esterni. Scegliendo un tema comune (ad esempio “il fiume”) si possono collegare i lavori realizzati da diverse classi, da diverse scuole. Non sono necessarie conoscenze informatiche molto approfondite: si impara facendo (learning by doing).

Durante il lavoro sarà utile  confrontare  le mappe dei singoli alunni tra loro e con quella dell’insegnante per  arrivare a una mappa collettiva. Alla fine del percorso si confronteranno le mappe con quelle elaborate all’inizio: la lettura sarà utilissima all’insegnante per valutare il proprio lavoro e rendersi conto di quanto gli studenti hanno effettivamente appreso.

La mappa finale potrà servire per costruire insieme un ipertesto.

Impostazione del lavoro

Conoscenze scientifiche                   Senso comune

  Ricerca epistemiologica                  Conoscenze preesistenti

 


    Mappe insegnante                             Mappe alunni

 


                                Confronto

                                Discussione

                   Elaborazione dei dati di osservazione

 

Confronto tra            Relazione                              Realizzazione   

dati di lettura e           scientifica                             di una mappa comune

di osservazione           e verifica

                               per valutare il superamento

                               degli ostacoli

                                                                                   COSTRUZIONE DI UN IPERTESTO

E’ importante un momento di visibilità del prodotto realizzato (anche in una fase intermedia) attraverso una pagina web o un Cd. Il prodotto non è mai finito: ci sono altri punti di vista, altre classi si possono aggiungere. Il lavoro all’interno della classe dovrebbe avere sempre come riferimento la mappa, da “appendere” alla pareti e da rivedere, se necessario. Per il lavoro in rete tra più classi è opportuno un “gruppo di progetto” con compiti di coordinamento e maggiori competenze tecniche.

Il metodo :basato sull’uso delle mappe permette di stimolare la creatività e la collaborazione superando i confini tra le classi e tra le discipline.

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http://www.mappeconcetuali.com/

 

http://www.mappeconcetuali.it/ Knowledge manager: in italiano permette di realizzare mappe concettuali, mentali, diagrammi e basi di conoscenza

 

http://cmap.coginst.uwf.edu/index.html C-Map Tools, un programma - gratuito e riservato agli usi educativi e senza fini di lucro con cui possiamo sostituire il nostro browser con una navigazione diretta attraverso mappe concettuali gestita da C-Map Tools stesso. E’ un software multipiattaforma (Windows, Linux, Solaris. Macintosh), prodotto dall'università della West Florida, con il quale possiamo percorrere, produrre e anche collocare mappe su una serie di server particolari e “pubblici”, già ora ricchi di contenuti e visualizzabili anche in modo tradizionale, esempi già pronti sono in http://public-cmaps.coginst.uwf.edu/cmaps/.

http://www.webmap.com/, per esempio, potremo scaricare un plug-in che ci permetterà, sempre impiegando Internet Explorer, Netscape, Opera e così via, di visualizzare una quantità molto ampia di risorse di rete secondo una rappresentazione topologica il cui principio di aggregazione sono categorie concettuali.

http://www.museoscienza.org/museovr/cybergeography/ traduzione italiana di un atlante della rete originariamente sviluppato in http://http://www.cybergeography.org/, che si propone di fornire ai naviganti "mappe e rappresentazioni grafiche delle geografie dei nuovi territori elettronici di Internet, del World-Wide Web e di altri Cyberspazi : una sezione in particolare prende il nome di "Mappe concettuali del Cyberspazio".

http://www.webbrain.com/ motore di ricerca fondato sulle mappe concettuali.

Personal Brain (http://www.thebrain.com/), perché propone un modello di mappa peculiarmente flessibile, dinamico, a punto di vista variabile. Un esempio di questo particolare strumento di rappresentazione e di navigazione, più efficace di una descrizione verbale, è raggiungibile in http://www.pavonerisorse.to.it/pstd/brain3/default.htm.

Altri siti dai quali è possibile scaricare software free, shareware o trial per la produzione di mappe concettuali o contenenti documentazione utile

Inspiration e Kidspiration, per bambini

http://www.inspiration.com/ -

Mind Manager

http://www.mindjet.it//

Mind Mapper e Mind Mapper jr., per bambini

http://mindmapper.com/

Promenade e Textis Plus

http://www.lynxlab.com/software/downloads_it.php

Axon Idea Processor

http://web.singnet.com.sg/~axon2000/index.htm

Visimap

http://www.coco.co.uk/ -

Thinkmap

http://www.thinkmap.com

Le mappe concettuali come strumento di rappresentazione e di invito alla navigazione per categorie

http://www.to2000.it/irrsae/ - URL disabilitato

Documentazione in italiano su alcuni programmi per la realizzazione di mappe concettuali.

http://www.noiosito.it/index.htm#dl

"Metamappa" di riflessione e  esemplificazione sugli aspetti teorici e sull'impiego pratico delle mappe concettuali

http://public-cmaps.coginst.uwf.edu/cmaps/Mappe-concettuali-nella-didattica/Metamappa2.html

Metodo Sewcom;

L’abilità di cercare informazioni in rete non è innata: gli anglosassoni hanno inventato un nuovo termine: information literacy, l’insieme delle capacità che permettono di sapere quando è necessaria un’informazione, dove e come cercarla, come valutarla ed utilizzarla efficacemente. La costruzione di mappe prima di iniziare una ricerca permette di chiarire cosa si sa già. e cosa si vuole veramente e riduce di molto i tempi, evitando “giri” inutili. Nel lavoro di gruppo la creazione di una mappa collettiva permette a ciascuno di condividere le proprie parole chiave e di recepire quelle degli altri. Quasi tutti i programmi per la creazione di mappe prevedono la possibilità di collegamenti a siti Internet: la mappa può essere usata per navigare.

Per saperne di più:

C. Petrucco, Costruire mappe per cercare in rete: il metodo Sewcom

E-book

La messa a punto di nuovo software consente oggi, a tutti, di creare strumenti per mezzo dei quali con pochi click è possibile passare da un file ad un altro, raggiungere la pagina che interessa, fare ricerche per voci, per nomi, per dati e così via. Un esempio è l’e- book: un prodotto dell’editoria elettronica, che  può essere letto sul PC, ma anche su portatili, palmari o altri dispositivi ad hoc, può essere acquisito dalla rete (gratuitamente o a pagamento) ed essere letto on line o off line.

Gli e-book permettono di sottolineare, aggiungere note, segnalibri e disegnare sui testi, senza “rovinarli”: si può sempre ritornare allo stato originario del testo, nascondendo o cancellando le modifiche apportate. Non è possibile modificare il testo dell'opera, ma aggiungere e personalizzare i file così come normalmente avviene sui libri cartacei. L'impaginazione dei contenuti sugli e-book odierni svolge la funzione di aumentarne la leggibilità non solo qualitativamente ma anche concettualmente. La veste grafica snellisce la lettura, appaga l'occhio e intanto permette un accesso rapido alle informazioni di approfondimento."

La diffusione degli e-book cambierà profondamente la didattica del futuro rendendo possibili interazione “on-off line” e risparmiando tanta carta….

No Paper project dell’Università di Urbino www.mytd.net/npp/npp.htm

E laboratorio di G. roncagli all’Università della Tuscia  www.unitus.it/confsem/ebook/

 

R, Cuccu ed altri, Insegnamento e nuove metodologie in Università e formazione degli insegnanti non si parte da zero, Forum Concurred

 Enrico Gandini: Leggere nella scuola del futuro: e-book o carta?, da  Leggendo Leggendo, n. 1, Gennaio 2001,  pagg. 2-3.)

Micromondi

Programmi che permettono di lavorare in ambiente logo. Il Logo è nato nell'ambito culturale degli studi sull'Intelligenza artificiale all'interno del MIT, da una sorta di "invenzione" di Samuel . Papert http://www.mamamedia.com/ che aveva dapprima costruito un automa cibernetico: la tartaruga da pavimento delle teorie costruzioniste dell'epistemologia genetica del Piaget. I micromondi sono ambienti Logo definiti da precisi confini operativi, in cui tuttavia l'obiettivo dell'attivita' veniva lasciato all'invenzione dei ragazzi. La felice integrazione tra linguaggio di programmazione "classico" ed elementi di multimedialita', la possibilita' di creare animazioni e giochi interattivi, andrebbe evitato un uso eccessivamente curricolare e programmato, tale da non consentire le libere esplorazioni dell'ambiente cognitivo da parte dei ragazzi. Con .Microworlds 2 e della corrispondente traduzione italiana Micromondi 2, si è risvegliato l'interesse della scuola per questo linguaggio che tanto punta agli aspetti cognitivi e costruttivi del pensiero.

Per saperne di più e scaricare materiali:

http://www.garamond.it/

un esempio  www.ted-online.it “Micromondi e le città invisibili”-Atti 2001 pag 455

Nel FUTURO sarà possibile la COLLABORAZIONE TRA COMPUTER?

A Los Alamos nel National Laboratories nel New Mexico. http://www.lanl.gov/ 
un importante gruppo di ricerca opera sui Dks, i «sistemi di conoscenza distribuita»: studia e modellizza il comportamento di «agenti» – sia umani sia software – all’interno delle reti informative.
http://www.c3.lanl.gov/cic3/teams/knowledge 
Dopo l’avvento di Internet e delle intranet aziendali l’interazione tradizionale tra uomo e computer è cambiata, spostandosi dal livello individuale a quello collettivo. Oggi, non solo un operatore può interagire con il proprio calcolatore, ma i computer possono dialogare sia tra loro sia con gli uomini attraverso agenti software, ovvero programmi autonomi che funzionano da mediatori

 

Oltre la disciplina

 

 

MULTIDISCIPLINARIETA’

Un solo livello.

Obiettivi isolati

 

 

 

PLURIDISCIPLINARIETA’

Un livello

Obiettivi multipli collegati

 

INTERDISCIPLINARIETA’

Due livelli

Obiettivi multipli, coordinati a partire dall’alto

 

TRANSDISCIPLINARIETA’

Livelli multipli

struttura a RETE

Coordinamento verso una finalità comune

 

 

 

ESEMPI DI SCHEDE PER LA PRESENTAZIONE DI UN PROGETTO

 

   SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO

SCUOLA     

PROGETTO

 

 

RESPONSABILE

 

 

EQUIPE DI PROGETTO

 

 

DESTINATARI

 

 

OBIETTIVI

 

 

 

PRODOTTI

 

 

       R I S O R S E

 

Umane:

 

 

Materiali:

 

 

 

Finanziarie:

 

 

 

Tempi:

 

  

MODALITA' di monitoraggio, verifica e valutazione:

 

 

Data:……………………………….

 

PROGRAMMAZIONE IN DETTAGLIO

 

Progetto

 

Responsabile

 

FASI DI LAVORO

N

RISULTATI ATTESI/PRODOTTI

RESP.

mese

mese

mese

mese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

m Conclusione del lavoro prevista per………………..> Fase attuata solo in parte  l Fase di lavoro attuata

 

 

PROGRAMMAZIONE IN DETTAGLIO

Azioni di ogni singola fase

Progetto :

FASE N

AZIONE

MODALITA'

OPERATORE

    TEMPI;

Data

effettiva

Durata effettiva

Eventuali variazioni

Che cosa?

Come?

Chi?

Quando?

Per quanto tempo?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(rielaborazione del Materiale utilizzato al Liceo T.Taramelli_Pavia)

Dalla mappa al progetto

Le schede proposte per la presentazione dei progetti ai Collegi docenti hanno spesso una  veste “burocratica” che può frenare la creatività del gruppo di progetto.

Perché non utilizzare ancora una volta una mappa sia in fase di elaborazione del progetto, sia in fase di documentazione.

Si potrà così evidenziare subito il legame tra la verifica e quello che ci si proponeva all’inizio (gli obiettivi)

La mappa potrà essere personalizzata, arricchita di link (ad esempio ai prodotti)

Le mappe possono essere utilizzate anche per unità didattiche o percorsi

Un esempio di mappa (tutti i diversi nodi possono essere arricchiti con link a documenti, immagini, ecc)